Gusto e sapori della Riserva Litorale Romano
Da ormai due anni è partito presso l’Oasi WWF di Macchiagrande il progetto “Il Vivaio della Riserva Litorale Romano”. Il progetto nasce con lo scopo di riprodurre specie vegetali tipiche e protette della vegetazione mediterranea, oggi a rischio a causa della sempre più forte antropizzazione degli ecosistemi naturali, soprattutto lungo costa. L’idea infatti è quello di utilizzare le specie vegetali riprodotte in progetti di riqualificazione ambientale delle zone ormai degradate, e non solo.
L’obiettivo è anche quello di riscoprire piante autoctone, del nostro territorio, non solo dal punto di vista vegetazionale e ambientale, ma anche dal punto di vista culturale e culinario. Molto spesso infatti le stesse sono sottovalutate e poco conosciute, pur rappresentando delle vere e proprie eccellenze e prelibatezze del gusto per i territori dove vengono riscoperte.
Il progetto è iniziato e si è realizzato proprio all’interno dell’Oasi, la più estesa e ricca dal punto di vista vegetazionale delle tre presenti sul Litorale Romano. L’ambiente ancora intatto, si presenta caratterizzato da vegetazione mediterranea. Partendo dalla zona retrodunale, dove si sviluppano gli arbusti della macchia alternati a piante pioniere proprie della duna, come l’Ammofila ed il Giglio di mare, è possibile osservare la successione che dalla bassa vegetazione a cespugli porta alla lecceta, una vera e propria foresta mediterranea, caratterizzata inoltre da Lentisco, Fillirea, Mirto, Ginepro e varie piante aromatiche. L’ambiente mediterraneo rappresenta la culla della civiltà occidentale e da sempre ha accompagnato l’uomo; una delle attività più antiche infatti esercitate dagli esseri umani a scopo di sopravvivenza è stato senz’altro la raccolta di erbe, radici e frutti selvatici, da cui in seguito è derivata la coltivazione degli stessi. La cultura culinaria di un paese si fonde con la sua natura. L’uomo è da sempre stato un raccoglitore e dai frutti della natura è dipesa la sua sopravvivenza. Ora purtroppo quella natura sta scomparendo, a causa dell’uomo stesso e il “sapore di casa” di quelle essenze preziose si sta perdendo, facendole rimanere sconosciute ai più.
Allora con il Vivaio della Riserva le piante mediterranee riprendono vita. Queste sono state riprodotte mediante diverse metodologie e messe a dimora presso Macchiagrande, dove è presente un’area preposta e una serra. Siamo partiti con la riproduzione di specie vegetali della duna costiera, in particolare della Ruchetta di mare (Cakile maritima), del Finocchio di mare (Echinophora spinosa) e della Salsola erba –cali (Salsola kali). Una parte delle specie prodotte potranno essere utilizzate in opere di progettazione, riqualificazione e compensazione ambientale, altre potranno essere utilizzate in cucina per essere degustate come tipicità ed eccellenze del territorio. Si è passati poi alla riproduzione del Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.), mettendo a dimora più di cinquecento piante e talee. All’interno della Riserva Naturale Statale Litorale Romano è stata infatti individuata la presenza relitta del genere Rosmarinus, che ha interessato il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) – unità di Ricerca per la Floricultura (FSO), che ha avviato un’indagine. Il genere Rosmarinus (fam. Labiate) comprende tre specie di cui la più conosciuta è il R. officinalis, diffusa ampiamente nel Bacino del Mediterraneo occidentale: essa è una specie aromatica polivalente, usata come pianta medicinale, cosmetica, culinaria e ornamentale. All’interno della specie esiste un’ampia variabilità morfologica per caratteri sia della parte vegetativa che riproduttiva della pianta. Ciò ha permesso la selezione di numerose cultivar di tipo ornamentale che si differenziano soprattutto per il portamento dei rami, per la loro robustezza, il colore dei fiori e la compattezza della chioma. Il valore aggiunto della specie presente all’interno dell’Oasi WWF di Macchiagrande è che risulta essere originaria e quindi naturale, non legata alla selezione dell’uomo.
A sposare l’ iniziativa anche Gianfranco Pascucci, chef stellato Michelin e due forchette nella guida Gambero Rosso, che non ha di certo bisogno di presentazioni. Pascucci punta alla valorizzazione della specificità territoriale, che acquistano con lui in originalità grazie alla più alta arte culinaria.
La sua abilità è proprio quella di rendere estremamente appetibili i nostri prodotti tipici: fa conoscere il loro gusto, ma insieme, la storia che sta dietro. Ci porta nel territorio, facendo diventare così la cucina una forma di cultura. Gianfranco ama la natura e la vuole difendere a tutti i costi. Le “erbe” della duna infatti, sono diventate infatti un punto fermo. Lui vuole preservare “gli aromi della duna”, quella dune che si stanno poco a poco erodendo sul litorale romano, tra Fiumicino, Focene, e Fregene. Proprio queste essenze eccellenti come la Cakilea marittima, Finocchio di mare, ma anche Mirto, Lentisco, Ginepro, Rosmarino tutte rigorosamente del vivaio della Riserva le usa in cucina.
L’iniziativa fin qui descritta risulta essere uno strumento di fondamentale importanza anche per la valorizzazione turistica del territorio, attraverso la quale italiani e stranieri potranno conoscere la bellezza del territorio e la bontà delle degustazioni a base di prodotti a km zero, piatti che puntino a far riscoprire le eccellenze locali, tanto antiche quanto sconosciute. A tale proposito saranno organizzati eventi di nicchia e serate tematiche di divulgazione e sensibilizzazione ambientale, durante le quali si racconterà anche la storia e l’uso di queste antiche piante, proponendo anche assaggi di frutti, misticanze e naturalmente piatti gustosi. E allora la nostra Riserva Naturale Statale Litorale Romano diventa serbatoio di essenze, sapori, cultura, profumi, cucina, biodiversità, storia, e tanto altro, patrimonio da difendere e valorizzare.
(di Riccardo Di Giuseppe, Naturalista, Resp. Oasi WWF Litorale Romano)