Fiumicino: L’Oasi “Le Pagliete”…
Usciti dal casello autostradale della A12 Roma – Civitavecchia di Maccarese si prosegue dritti su viale Rospigliosi. Si procede per alcuni metri fino a incrociare sulla destra viale delle Pagliete. Svoltato su questa strada sterrata, bianca e polverosa si deve andare adagio, molto adagio, è una strada privata.
Superati i tipici gruppi di case sulla sinistra, gli storici centri di Maccarese il 43 e 44 per la precisione, di colore rosso e i silos grigi e slanciati verso il cielo, ci si può accostare sul margine della capezzagna. Benvenuti! Questa è l’oasi delle Pagliete!
Sacro, Aquila minore, Nibbio reale, Falco pellegrino, Gheppio, Poiana, Albanella reale, Falco di palude, Airone cenerino, Airone guardabuoi, Airone bianco, Garzetta, Allodola, Saltimpalo, Pispola, Gazza, Tortora dal collare, Martin pescatore, Pavoncella, Allodola, Beccaccino, Cardellino, Piro piro culbianco, Piviere dorato, Ibis sacro, ecc., perché la lista è ancora lunga. Quello appena fatto, non è altro che un elenco di specie di uccelli. Ma andiamo per ordine.
In questo periodo decine e decine di persone con binocolo, macchina fotografica e cannocchiale, li trovi lungo la strada sterrata ad ammirare le distese infinite dei campi. Stanno per ore e ore, fermi e immobili a osservare, a praticare il Birdwatching, l’osservazione degli uccelli e loro sono i Birdwatcher.
Tra loro ci sono esperti, scienziati e studiosi, ma anche persone che praticano questa passione a contatto con la natura, per hobby. Tra loro, i Birder, così si chiamano, si conoscono tutti. Qualche abitante della zona, passando per la strada li osserva e tante sono le domande che si pongono: Cosa faranno questi? Chi sono? Ma cosa si guardano!
Di certo non passano inosservati perché in alcuni momenti dell’anno su quella strada immersa nella campagna puoi incontrare anche 30, 40 persone tutte insieme. Tutti a osservare Piccioni! Proprio così tutti ad ammirare i Piccioni di ogni colore che volano sui campi. Questi cercano chicchi di granturco tra le stoppie dopo la raccolta, oppure tra le zolle appena arate.
In santa pace, se non fosse che ogni tanto appaiono ombre scure a seminare terrore. Queste “ombre scure” sono i rapaci in caccia che offrono lo spettacolo più straordinario e interessante: Smeriglio, Gheppio, Sparviere, Nibbio reale, Poiana, Falco di palude, Albanella reale, Aquila minore, Falco pellegrino, Sacro e tanto ancora, perché qui le soprese non mancano mai!
Non mi resta allora che fare alcune domande a qualcuno di loro; Aldo, Steven, Maurizio, Michele, Riccardo, Paolo e Roberto, si incontrano spesso tra i campi; è Steven che risponde per primo alle mie domane, un omone olandese alto più di due metri:
Allora Steven chi è un Birder? quali sono le vostre caratteristiche?
Be, ognuno l’intende come vuole, siamo tutti diversi. Ci unisce solo il piacere di stare in natura, e non è poco! Chi per estetica, chi per studio, chi per fuga ,chi per salute. Per me valgono più o meno tutti e quattro.
Perché praticate questa passione?
Mi meraviglio di tutta la diversità della natura, degli esseri viventi e del loro comportamento e abitudini. Cerco di capire il perché e il come queste creature interagiscono tra loro. Tutto ciò è incredibile, esiste da molto più tempo di noi, e speriamo sopravviva.
Da quanto tempo frequenti questa zona di Maccarese?
Alle Pagliete vengo dal primo avvistamento del Sacro, se non sbaglio, quando avevo appena scoperto il Birdwatching. Da quel giorno potrei scrivere un libro sulle mie passeggiate e osservazioni.
Perché quest’area è così importante dal punto di vista naturalistico?
È una zona importante, come tutta la bonifica di Maccarese, soprattutto in autunno e in inverno. L’area è funzionale per molte specie che svernano qui da noi, quando i campi estesi dopo l’ultimo raccolto e le prime semine offrono tanto cibo per passeriformi, piccioni e roditori e di conseguenza per rapaci di tutte le specie che passano di qui.
Aldo siete tutti qui a osservare piccioni allora!
Proprio così, questa specie è diventata un vero e proprio oggetto del desiderio per noi birdwatcher in visita da queste parti. È proprio la presenza di stormi di centinaia e centinaia di Piccioni ad attirare in zona molte specie di rapaci.
Maurizio, voi fate un lavoro importante di monitoraggio ambientale, perché con i vostri binocoli e cannocchiali siete delle sentinelle dell’ambiente!
È un vero peccato vedere questo posto violentato da scaricatori di rifiuti. Spesso le strade sterrate e questi coltivi vengono presi d’assalto da persone senza scrupoli che buttano rifiuti di ogni tipo. Sicuramente la nostra presenza è un deterrente molto valido.
Saluto tutti e li ringrazio. Sono grato a loro per il lavoro di salvaguardia che fanno sul nostro territorio; rimonto in sella e proseguo il mio giro in bici verso casa.
Senza ombra di dubbio la zona dei coltivi delle pagliete come gran parte della Riserva Litorale Romano rappresentano, dal punto di vista delle presenze avifaunistiche, uno degli angoli più interessanti e importanti dell’intera regione. Girovagando per tutte le sterrate che attraversano la bonifica non è difficile imbattersi in qualche entusiasmante osservazione e sorpresa.
Sono centinaia e centinaia le persone che raggiungono ogni anno il nostro territorio per immergersi in una natura sempre sorprendente. Un turismo silenzioso, direi delicato ed ecosostenibile che andrebbe salvaguardato e incentivato.
E allora nei miei sogni da naturalista, vedo una porzione di coltivi nuovamente allagati a ricreare il paesaggio, pre -bonifica di un tempo. Con dei sentieri naturalistici, pannelli illustrativi e piccoli capanni per osservazione. In fondo oltre a favorire un turismo sano potrebbe essere un azione di compensazione naturalistica e riqualificazione ambientale in un territorio quella della Riserva a cui molto è stato tolto.
di Riccardo Di Giuseppe, Naturalista e Agrotecnico – Presidente Programma Natura